
Alla scoperta della fonte del vino
Immagina di camminare chilometri prima di raggiungere la tua meta, sotto la pioggia e sotto il sole e a un certo punto di guardare avanti a te e scorgere una fonte, non una qualunque, una fonte da cui sgorga vino.
Potrebbe trattarsi di un miraggio!
Invece no! Esiste davvero, anzi di fonti del vino ne esistono ben due!
“¡Peregrino! Si quieres llegar a Santiago con fuerza y vitalidad de este gran vino echa un trago y brinda por la felicidad”
È la frase che si legge sul muro di una fontana storica della cantina Bodegas Irache di Ayegui, nella regione della Rioja.
A soli due chilometri da Estella si trova il Monastero di Irache, una delle mete più vistate da chi percorre il Cammino di Santiago. Pare che quest’area fosse conosciuta già nel XII secolo come “Tierra de buen pan y optimo vino” come scritto nel Codice Calixino, uno dei testi più importanti per il pellegrinaggio giacobeo. La particolarità di questa fonte è che dai suoi rubinetti non esce solo acqua ma anche vino e la scritta invita i pellegrini a berne un sorso per rifocillarsi.
È un modo per dare ristoro ai pellegrini, così la storica cantina Bodegas Irache ha voluto mettere a disposizione il suo vino, proveniente da vigne del XII secolo, gratuitamente. Basta avere un bicchiere o una borraccia oppure la simbolica conchiglia.
E’ da una foto scattata durante il Cammino di Santiago che è nata l’idea di realizzare la prima fonte del vino in Italia aperta sempre.
Si trova lungo il Cammino di San Tommaso che collega Roma a Ortona, la cittadina abruzzese dove sono conservate le spoglie dell’Apostolo Tommaso.
Dopo uno dei tanti pellegrinaggi in terra spagnola, Dina Cespa e il marito Luigi Narcisi, fondatori del Cammino di San Tommaso, proposero all’amico imprenditore Nicola D’Auria, proprietario della cantina Dora Sarchese, di realizzare una fonte del vino.
La richiesta fu accolta con entusiasmo da Nicola D’Auria che si mise subito a lavoro chiedendo aiuto a tutti i suoi collaboratori e non solo.
La fonte è stata realizzata grazie all’ingegno dell’architetto Valentini, riutilizzando e riciclando oggetti dismessi legati al mondo del vino. Per bere si deve entrare dentro una grande botte al cui interno si legge “Bevi vino che non sai donde sei venuto, sii lieto perché sai dove andrai” Omar Ḫayyām (1048 – 1131).
È stata inaugurata nell’ottobre 2016 e da allora è una tappa imperdibile per pellegrini e wine lover che potranno rifocillarsi con il vino rosso di Dora Sarchese e passare qualche ora in tranquillità nel giardino della cantina.
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