FATTORIA LA MALIOSA: GLI ARTIGIANI DEL VINO CHE SI PRENDONO CURA DELLA MAREMMA TOSCANA

FATTORIA LA MALIOSA: GLI ARTIGIANI DEL VINO CHE SI PRENDONO CURA DELLA MAREMMA TOSCANA

Immersa tra le colline della Maremma Toscana, la Fattoria La Maliosa si prende cura della sua terra, producendo tutti i suoi prodotti nel pieno rispetto del territorio e della natura circostante.

 

La Toscana è sicuramente ricca di scorci mozzafiato e nature incontaminate, ma in tutta la Regione non c’è altro luogo pari alla Maremma. La Maremma, dal castigliano marisma che significa “palude”, è infatti, senza alcun dubbio, la zona meno contaminata e più selvaggia di tutte. Là dove natura e storia si fondono insieme per dar vita ad un qualcosa di unico e imperdibile, a 3km da Saturnia, nasce la Fattoria La Maliosa.

Le superfici de La Maliosa, tra vigneti, uliveti, terreni seminativi e boschi, si estendono per circa 160 ettari lungo le dolci colline maremmane. E da li, aiutata dai venti amici provenienti dalla costa mediterranea vicina, questa azienda, di proprietà di Antonella Manuli, produce una serie di prodotti di altissimo livello da agricoltura biologica e biodinamica.

 

Quello per cui la Fattoria La Maliosa è sempre più conosciuta, oltre ovviamente l’essere parte del Movimento Turismo del Vino Toscana che non è cosa da poco :-), è il suo continuo e profondo rispetto per questa terra così ancora pura. Infatti l’azienda è stata certificata biologica già nel 2010 e nel 2015 ha ottenuto la certificazione Vegan e dal 2016 quella Kosher a sottolineare con quanta trasparenza questa azienda si propone ai propri clienti. Quello de La Maliosa è un grande progetto che parte dal basso, dalla terra. Da quella terra che non è semplice sgretolarsi di terriccio, ma è qualcosa di più profondo che arriva da molto lontano. Un progetto quindi che si basa sulla qualità dei prodotti, sulla bellezza e sulla salubrità ambientale circostante. Il tutto arricchito da quel pizzico di originalità che non guasta mai.

E parlando di originalità, avreste mai pensato di sentir parlare dell’artigianato del vino? Bè, la proprietaria e i collaboratori de La Maliosa è proprio così che si definiscono: gli artigiani del vino.

Tratto dalla Treccani: artigiano = chi esercita un’attività per la produzione di beni, tramite il lavoro manuale proprio e di un numero limitato di lavoranti, senza lavorazione in serie.

Ed è esattamente questo quello che succede a La Maliosa.

 

“Siamo convinti che per un produttore, il patrimonio più importante sia il terreno del suo vigneto ed occorre quindi impegnarsi per la sua miglior gestione anche attraverso l’eliminazione totale degli interventi con trattrici meccaniche, responsabili di un consistente degrado dei terreni.  La scelta potrebbe allora ricadere  sulla sola trazione animale, cavalli ed asini, ed il lavoro manuale, ovvero la miglior soluzione per preservare la fertilità dei terreni ed ottenere anche il massimo dei vantaggi (rapporto uomo/animale, ritmi di lavoro, il silenzio e non da ultimo la qualità dell’uva)”. Questo è quello che Lorenzo Corino, responsabile del progetto vitivinicolo della Fattoria, ha dichiarato in merito alle loro modalità di lavorazione.

 

Oltre appunto l’aspetto del lavoro manuale e quello del rispetto degli ambienti agricoli, ci sono però altre caratteristiche che sono necessarie per poter parlare di un reale artigianato del vino. Vediamole insieme:

  • essere un vero artigiano del vino non è facile e non si può improvvisare. Richiede avere una solida professionalità, una certa esperienza e anche un certo tipo di percorso di studi. Ecco perché a La Maliosa è stato scelto proprio un esperto del settore;
  • all’interno di una produzione vitivinicola artigianale, il momento più critico e importante dell’anno è sicuramente quello della vendemmia perché è proprio durante questo passaggio che i grappoli raccolti avranno la loro naturale trasformazione fino alla realizzazione del prodotto finale. E’ importante quindi che il personale venga specificatamente formato ad affrontare al meglio questo momento;
  • infine, una produzione vinicola di tipo artigianale si deve principalmente concentrare in una gestione dei vigneti totalmente in armonia, sia con il clima, ma soprattutto con le disponibilità idriche e nutrizionali del terreno. E’ importante relazionarsi sempre con le problematiche di tipo naturale che il terreno può offrire: sostanza organica, lieviti, batteri e funghi.

 

Infatti, la scelta di Fattoria La Maliosa è da sempre proprio quella di agire a favore della conservazione delle capacità produttive dei terreni. Tant’è che inizialmente, è stato recuperato un vigneto abbandonato di oltre 60 anni, ma ricco di vitigni storici di cui è stato studiato il germoplasma e si sono replicate le viti tramite selezione massale. I vitigni sono quelli tradizionali della Maremma, tra i rossi Sangiovese, Ciliegiolo, Cannonau grigio, tra i bianchi, Procanico e Ansonica. Adesso, se avrete la fortuna di passeggiare lungo i 6 ettari di vigneti e i 13 di uliveti, vi accorgerete che ci sono alcune antichissime viti, occasionalmente appoggiate sugli alberi nei boschi, le cosiddette “viti selvatiche”. Questa è un’ulteriore riprova di quella antica attenzione e cura per la preservazione del territorio di cui questa tenuta è da sempre pioniera.

Ma l’azienda oltre al vino è nota per una pregiata produzione artigianale di olio di oliva extra vergine da cultivar storiche, e miele. Sempre nel rispetto della natura e implementando un’agricoltura biodinamica a base completamente vegetale.

Insomma, ci sono mille motivi per andare a visitare questa proprietà: la zona, i luoghi storici vicini, la storia dell’azienda, la loro particolare tipologia di produzione, ma soprattutto un ottimo bicchiere di vino! Quindi, cari lettori, non ci resta che augurarvi una buona visita!

 

“La distruzione è la volontà di un uomo,

ma anche la prevenzione è la volontà di un uomo.

La scelta di un uomo è quella tra distruzione e prevenzione”.

Babu Rajan

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