
Mixology? La storia del cocktail parte proprio dal vino
Bellini, Chianti Speziato o Limonata Rosé sono alcuni dei cocktail a base di vino, ottime combinazioni tutte da degustare.
I puristi storceranno il naso all’idea di mescolare il prezioso nettare divino con i cosiddetti “soft drink” Eppure proprio l’Italia vanta una delle pratiche più antiche con i cocktail a base di vino.
Durante i primi del Novecento infatti era usanza nelle campagne bere miscele di acqua, aceto e zucchero. Nel tempo l’acqua fu sostituita dalle bevande gasate e l’aceto dal vino. Nel Sud Italia era molto comune il binomio vino-gassosa, mentre al Nord si preferiva mescolare acqua gasata e vino bianco.
La miscela di vino bianco e acqua gasata fu usata anche dagli austriaci nel corso della Prima Guerra Mondiale. Si narra che non sopportassero l’alta gradazione dei vini italiani e dunque iniziarono a diluirli, gettando le basi per il famosissimo Spritz!
Alla tradizione piemontese di aromatizzare il vino con la frutta, si deve invece l’invenzione di un altro cocktail: il Bellini. Nel 1948 Giuseppe Cipriani, capo barista dell’Harry’s Bar, decise di chiamare così il suo drink a base di prosecco e purea di pesca perché il colore ricordava la toga di un santo in un’opera del pittore Giovanni Bellini. Andando all’estero quando il Cognac e il vino rosso si uniscono alla crème de Cassis e nasce il Bordij, un drink ungherese dal gusto inconfondibile. Meno alcolico e più delicato è sicuramente il francese Kir, che abbina l’aroma dello sciroppo di Cassis all’eleganza dello Champagne.
Tornando in Italia oggi si può dire che gni vino può diventare il punto di partenza o il tocco di classe per la propria creatura da sorseggiare. Come per esempio il Chianti Speziato ideato da Ferruccio Filiè, che con il noto vino DOCG ha saputo realizzare una vera delizia per l’aperitivo: mela, rosmarino, liquore alla vaniglia e ovviamente l’incontro con l’inconfondibile Chianti creano questo connubio perfetto.
Con il caldo estivo spunta l’esigenza di rinfrescarsi dopo una giornata rovente. Potrebbe aiutarci una Limonata Rosé: vodka, basilico, scorza di limone e un buon rosato come quello di Castello Banfi per rifinire al meglio il drink.
Oltre che nei locali, quindi, i cocktail party oggi si tengono anche in alcune delle più importanti e storiche cantine. Un esempio è l’evento che si terrà il 12 luglio ad Artimino. Glamour, spettacoli, buon vino in “purezza” ma anche miscelato ad ottimi cocktail nel giardino della Villa Medicea “La Ferdinanda” Patrimonio dell’Unesco.
Insomma, le possibilità sono davvero infinite. Non serve essere esperti degustatori per godersi queste ottime combinazioni. E voi siete fedeli alla tradizione o amate sperimentare?
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